127 HOURS: Il coraggio della noia

Alla fine del post, oltre al solito trailer, trovate un brano tratto dalla colonna sonora. L’idea è quella di mettere in play il brano e poi leggere la recensione. Un modo per entrare dentro al film,  respirandone l’atmosfera… o forse solo un gioco.

Dopo l’Oscar Danny Boyle avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, invece si è buttato su di un piccolo film, interpretatato praticamente da un solo attore, la storia vera di un uomo intrappolato per 127 ore sul fondo di un canyon.

Il pericolo della noia è dietro l’angolo quando si decide di girare un intero film attorno ad un unico attore e lo Zemeckis di Cast Away ne sa qualcosa. Danny Boyle ormai ci ha abituato al suo genio e sregolatezza, quindi appare chiaro che l’uomo che ha diretto il sibillino Sunshine e ha gettato al vento il finale di 28 Giorni dopo, non poteva certo fermarsi di fronte al rischio di annoiare qualcuno.

La cosa piuttosto tragica è che qui non si parla di rischio, ma di certezza.

Intrappolati con James Franco nel fondo del maledetto canyon, il tempo non passa mai e dopo il trentesimo flashback e l’ennesima considerazione sulla vita, l’azione latita e la palpebra cala. Se Franco è bravo nel comunicarci il coraggio e la crescente disperazione di un uomo che ha fatto l’inimmaginabile, le pecche maggiori sono da riscontrare nella struttura del film, che fin da subito (dopo appena 10 minuti) lo blocca lì dove starà per la restante ora e mezza.

Azzeccando diverse sequenze e regalandoci alcune soluzioni di regia interessanti e mai banali, il film si dipana lentamente verso una sospirata conclusione. A Danny Boyle non importa rendere appetibile e commerciale il suo film, sperimenta, si diverte e lo rende terribilmente personale, chiaramente ispirato da una storia di coraggio e sopravvivenza, toccante ed intensa.

Cinema di idea e teoria, di concetto ed ispirazione, cinema che ormai quasi non esiste più, se non nelle fantasie di qualche pazzo geniale, ossessionato dalla materia di cui sono fatti i sogni.

Peccato che i sogni siano i suoi e che da spettatori sia davvero difficile condividerli, abbracciarli, comprenderne fino in fondo la natura, senza che uno sbadiglio non vada ad incrinare la magia.

 

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Noioso, n.c.
Se avete da 14 a 22 anni: Noia, 5
Se avete da 23 a 33 anni: Riuscito, 6
Se avete da 34 a 45 anni: Riuscito, 6
Se avete da 45 anni in su: Interessante, 6,5

 

“If I Rise” Canzone candidata all’Oscar e colonna sonora di 127 Ore.

10 risposte a "127 HOURS: Il coraggio della noia"

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  1. aspetto questo film con trepidante impazienza dopo che da un po ho visto il trailer.. la tua analisi mi ha scoraggiato.. speriamo non lo faccia anche il film 🙂

    1. Ricordati sempre che si tratta sempre e comunque di un’opinione personalissima… magari non ero dell’umore giusto per godermi a pieno il film, anzi ti dirò che di solito anche i film che non ho amato, tendo a rivederli per dar loro una seconda possibilità. Ti è mai capitato di rivedere un film che non ti era piaciuto e di trovarlo insolitamente bello? 127 Ore è sicuramente una straordinaria storia vera di umanissimo coraggio, però la scintilla non è scoccata e la noia si è fatta largo nel mio cuore.
      Aspetto con ansia la tua opinione dopo aver visto il film.
      Fammi sapere, ci tengo e grazie per il tuo contributo.

  2. mi hai ridato fiducia 🙂
    una volta che l’avrò visto allora ti farò sapere il mio pensiero cosi ne potremo “discutere” in dettaglio.. 🙂

  3. Io non mi sono annoiata per niente e anzi sono stata molto coinvolta dalla visione. Inoltre l’ho trovato molto più equilibrato, pulito, non ruffiano e retorico come “The millionaire” che si è portato a casa 8, dico 8, premi Oscar. Franco poi è davvero bravissimo e nella scena del finto show (straordinaria) ha veramente dato il meglio di sè.

    1. Confermo quello che ho scritto poche righe sopra… forse non ero proprio dell’umore giusto per il film di Boyle. Il tuo commento me lo conferma.
      Dovrò rivederlo appena possibile!
      Sai quante volte mi è capitato di cambiare idea su di un film? Nel bene e nel male sia chiaro… Solo gli imbecilli non cambiano mai idea.
      Un saluto e a presto.

  4. l’ ho visto stasera… mi è piaciuto molto,e pur conoscendo la vicenda narrata la noia è rimasta fuori dalla sala anche nel mio caso.

    p.s. non c’entra niente ma son curioso di sapere se hai rivisto watchman e l’ hai rivalutato…ricordo la tua recensione che lo demolisce peggio del bombardamendo su Dresda…

    1. Acc… Dovrò davvero dare un’altra possibilità al buon Danny Boyle.

      Mi chiedi di Watchmen… Sì mi è capitato di rivederlo (come faccio quasi sempre, quando ho odiato un film) e devo dirti che col senno di poi sono stato ingiusto con il film di Snyder. A dir la verità era probabilmente l’unico modo di portare sullo schermo l’opera a fumetti e poi i titoli di testa sono veramente splendidi. La pecca maggiore che mi sento di imputare al film è la sua mancanza di cuore, problema che ho riscontrato anche in Sucker Punch, come se Snyder, impegnatissimo a non deludere nessuno, avesse dimenticato di instillare un pizzico di anima al suo film. Resta un buon esercizio di stile, contro cui mi sono forse troppo accanito, non un brutto film, ma un’ingombrante eredità con cui fare i conti.
      Resta ben inteso che mi piacerebbe vedere la extended version statunitense… chissà.
      Un saluto…

  5. Unico film di Danny Boyle che mi è piaciuto.
    Per me lui è uno dei più grandi bluff degli ultimi anni e questo film qui, commerciale come gli altri, solo più sopportabile (sarà che intrappolando un uomo le possibilità della tamarrata sono in diminuzione? mi sa di sì).
    Mi sa che siamo distantini come punto di vista…

    1. Dovrei proprio rivedere questo film….

      Sono tornato e per un anno non me ne andrò più da nessuna parte.
      Rare Exports – A Christmas tale (da me recensito) te lo consiglio eccome…
      A presto!

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