Ghostbusters Legacy

Ghostbusters Legacy ha il merito di fotterti in maniera onesta, senza sprecare tempo a convincerti che non farà male.

Di fatto si tratta di un prodotto precotto e preconfezionato, ipercitazionista ed ipertrofico, una ballata filmica dal gusto retrò, costruita a tavolino con lo scopo criminale di far abbandonare lo spettatore al ricordo più vivido e sfrenato.

Non manca nulla: l’omino di marshmallow (pardon, omini), i cagnoni giganti, Gozer il gozeriano, il guardia di porta, il mastro di Chiavi, Slimer in versione 2.0, le trappole, la Ecto1, le ottuse forze dell’ordine, gli zaini protonici, la colonna sonora e ovviamente gli interpreti originali del primo film, disseminati qua e là come una fragranza ambientale al vago sentor di nostalgia.

Operazione dettagliata e un po’ sadica quindi, che però giunta a metà della corsa si dimentica di costruire una trama. Ecco quindi il colpo di genio, comune a tanto, troppo cinema recente, rifare identico il primo film, sperando che nessuno se ne accorga. Contando sulle tante lacrime versate, che offuscheranno gli occhi degli spettatori e sui tantissimi “Oooooohhhh” di stupore, che ne ottunderanno l’udito, ecco che questo Legacy si avvia verso una conclusione priva di logica e senso drammatico, che grida “1984” ad ogni inquadratura.

Ammetto che molti spettatori, soprattutto ora e soprattutto della mia generazione(ma sarebbe bello indagarne i motivi), sono alla ricerca di conferme, come a dire che la felicità si nasconda nell’ennesima ripetizione perpetua, ma intanto cosa succederà al Cinema?

Il Cinema resta fermo al palo, aspettando nuove idee che faticano ad attecchire e nuove sfide che spesso non vengono comprese da un pubblico sempre più interessato a ripetere, piuttosto che sperimentare. Il Cinema sembra quindi condannato a guardare dietro di se, piuttosto che davanti a se, mentre le serie tv lo sorpassano a sinistra facendogli il gesto dell’ombrello.

E noi?
Quando ci chiederanno cosa stavamo facendo mentre tutto ciò diventava realtà inevitabile, non potremo far altro che rispondere:
“Noi come stronzi rimanemmo a guardare”

Lascia un commento

Blog su WordPress.com.

Su ↑