FRIGHT NIGHT: Chiamatelo Ammazzavampiri

Che cosa sia passato per la testa dei distributori italiani riesce difficile dirlo.

Raramente capita di mancare l’occasione per sfruttare un titolo già noto al grande pubblico, in questo senso la scelta di lasciare intonso l’originale Fright night (pur accessoriandolo con un pessimo sottotitolo) a discapito del quasi di culto Ammazzavampiri, ha dell’imperscrutabile.

Meglio così, ben venga l’original language e vista la stagione estremamente calda, tenetevi pronti per una scorpacciata di orrore vampiro.

In un momento storico in cui i succhia sangue sono all’ordine del giorno, non sto parlando solo dell’arcinoto Twilight, ma di un’infinita serie di libri, serie tv e prese in giro, che ormai iniziano un pochino a mostrare il fiato corto, appare assolutamente innocente, disarmante e quasi commovente, questo anacronistico tentativo di restituire alla figura del vampiro quella dignità e quell’integrità che solo una pellicola cult degli anni ’80 poteva ancora regalargli.

Fright night non è altri che questo, una cavalcata rosso sangue in territori scanzonati e già battuti, esibendo in maniera spavalda e fanciullesca la propria orgogliosa voglia di giocare. Gioco di specchi e vampiri quindi, con contorno di aglio, paletti di frassino e vendicativo furore, che farà la gioia di quanti sapranno mettere da parte la paludata spocchia che troppo spesso ci contraddistingue, per abbandonarsi ad un divertimento fine a se stesso e dopotutto vecchio stile.

Colin Farrell è un vampiro perfetto, che non fa rimpiangere l’eleganza di Chris Sarandon, Anton Yelchin è un protagonista encomiabile e su tutti David Tennant (permettetemi di confessarlo, il miglior Doctor Who di sempre) è un Peter Vincent da applauso a scena aperta. Una discreta abbondanza di sangue, una massiccia dose di umorismo macabro e una strisciante e costante voglia di non prendersi mai troppo sul serio unita ad un paio di sequenze davvero riuscite, fanno il resto e in un modo o nell’altro, inspiegabilmente il miracolo si compie.

Tutto qui, onestamente e linearmente, sapientemente e  vigorosamente, il passato rivive glorioso e fiammeggiante, mentre ancora una volta un piccolo film, diventa il perfetto preludio ad una stagione appena cominciata… e io continuo a morire dalla voglia di chiamare questo film, Ammazzavampiri.

Ancora una volta e per sempre.

Titoli.

Fine.

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VOTO DI TESTA (PASSATE ALCUNE ORE): – 7 –

VOTO DI CUORE (PERSONALISSIMO): – 7,5 –

VOTO DI PANCIA (APPENA FINITI I TITOLI DI CODA): – 7 –

CHE INVESTIMENTO MERITA DA PARTE VOSTRA: Il caldo e l’assenza di alternative potrebbero spingervi i sala… non ve ne pentirete.

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4 risposte a "FRIGHT NIGHT: Chiamatelo Ammazzavampiri"

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  1. bentornato!
    Questo mi interessa, continuo a leggerne recensioni stupite e positive, e poi c’è Tennant, di cui ho nostalgia, me lo guarderò di sicuro. Non al cinema, non me lo merito Tennant doppiato, attendo il bluray…
    Intanto rispolvero l’originale!

  2. Bentornato dalle vacanze mi mancava molto questo blog. Il film l’ho visto e, nonostante non sia il mio genere, mi è piaciuto, forse una serie di coincidenze astrali del tipo, ero sola con il martino senza prole, oppure dopo una serie di film per bambini, finalmente uno adulto, o la quantità di pop corn macinata, ma mi ha tenuto incollata allo schermo.
    Ho apprezzato soprattutto che fosse splatter, ma non troppo, horror, ma non troppo, pauroso, ma non troppo, insomma da profana del genere sono soddisfatta. Magari una sera mi rivedo il vecchio me lo consigli?

    1. Hai centrato il punto… la formula vincente di Ammazzavampiri (sia questo che l’originale) è proprio l’equilibrio delicatissimo tra horror e humor, una giusta misura, tanto cara agli antichi greci, davvero rara da trovare al cinema. Fright Night riesce a tenersi sempre in equilibrio tra un brivido e una risata… non è poco.

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