The Palace

Come probabilmente sapete tutti, il romanzo Shining di Stephen King è inizialmente arrivato in Italia con il titolo Una splendida festa di morte, ecco quel titolo sarebbe stato perfetto per l’ultima opera di Polanski.

The Palace di fatto è un grottesco carosello di morti viventi, un crepuscolare affresco di uomini e donne molto ricchi, che affogano lentamente nella loro ricchezza, ignari di ciò che capita intorno a loro, mentre la morte aleggia sulla loro opulenza.

A dispetto di quanto detto all’inizio di questa piccola recensione, forse l’autore che Polanski aveva ben presente realizzando questo strano cinepanettone cimiteriale, è Edgar Allan Poe e il suo racconto, La maschera della morte rossa. The Palace sembra ispirarsi in maniera nemmeno troppo velata allo splendido racconto dell’autore di Baltimora, anche qui infatti abbiamo un gruppo di persone ricchissime che si riuniscono in un luogo ben preciso, mentre all’esterno sembra in arrivo la fine del mondo, il Millennium Bug che fece tremare molti alla vigilia di capodanno del 2000.

La morte si aggira sorniona e pronta a colpire tra le mura del Palace, mentre questo gruppo esecrabile e grottesco di persone a loro modo spregevoli, annegano la loro decadenza nell’alcol, nel sesso e nella merda.

Si è sentito di tutto su questo film, soprattutto cose pessime, ma visto per quello che veramente è, un affresco mortuario, la celebrazione della fine di un élite, di una classe intera, che si sta sgretolando, fagocitata da se stessa, credo che The Palace rappresenti un viaggio che vale la pena fare, mentre tutto crolla e perde di significato, consegnando il domani all’improbabile frutto del coito tra un cane e un pinguino.

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