THE DESCENT

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Sono passati ormai anni da quando vidi per la prima volta questo film, avvolto nel buio di una sala cinematografica. Da allora ha continuato ad ossessionarmi, innescando in me un meccanismo senza requie, che mi portava a consigliarlo ad ogni essere vivente e ad ogni appassionato di horror, anzi di cinema. The descent è prima di tutto un film in cui un apparentemente omogeneo gruppo di persone (tutte donne e tutte appasionate di escursioni in grotta) si ritrovano a fare i conti con qualcosa di eccezionale, di impensabile, di antico. Circondate ed attaccate dalla paura, si troveranno a dover reagire guardandosi dentro, per trovare la forza, per scoprire la disperazione, per aggrapparsi all’illusione, per abbracciare la vendetta e per scivolare dolcemente nella follia. The Descent non comincia come un horror, ma lo diventa dopo quasi un’ora di visione, un’ora in cui i caratteri dominanti e recessivi si definiscono, vengono fatte le squadre, alcune inquietanti avvisaglie si manifestano e il capo branco inizia a marcare il territorio. Poi improvviso, annunciato da un rombo di tuono, entra in scena l’orrore e tutto cambia, tutto precipita, tutto acquista un senso. La parola amicizia perde il suo significato, le alleanze si saldano per poi implodere, la furia dilaga inarrestabile, il sangue zampilla a fiotti rosso e copioso e ciò che è stato e forse sempre sarà attacca inarrestabile, mentre il presente soccombe, distrutto dal passato, trovando la sua pace solo in una vendetta da servire calda e fumante. The Descent è un capolavoro, uno di quei rari film miracolosi, di cui si rimanda a memoria il finale, un’esperienza cinematografica pura ed assoluta, una discesa negli inferi, in noi stessi, nella nostra solitudine e nella nostra amara, dolente, tenerissima pazzia.

12 risposte a "THE DESCENT"

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  1. Houssy ciao, sono Luigi.
    Ho visto adesso su Wikio la classifica dei blog italiani (ci sono arrivato per caso, non sapevo nemmeno che esistesse). Ecco, volevo dirti che tra i blog di cinema il mio è al quinto posto e il tuo al settimo! Facciamoci i complimentti.

    1. Carissimo Luigi…
      E’ davvero il caso di farci i complimenti, francamente è una cosa che non mi so spiegare, almeno per quanto concerne il mio piccolo blog, soprattutto in virtù di come viene stilata la classifica… sono senza parole. Semplicemente felice ed onorato.
      A presto.
      Houssy

  2. Sì mi è piaciuto. Io non sono appassionata di questo genere perchè sono una fifona.
    Ieri però mi sono incollata al video per vedere un altro horror (e pure da sola in casa, se no… che senso ha!!??). 30 giorni di buio di David Slade e mi ha terrificato: Uno spietato e non splatter horror. semplice, senza grandi effetti e forse per questo molto realistico: ambientazione bellissima (Alaska). Direi semplice, ma il finale non è scontato.
    Il fatto poi che i cattivi parlano in un’altra lingua è agghiacciante (almento per me). Dico cattivi senza svelare niente perchè ho iniziato a vedere questo film senza sapere niente. E questo è perfetto nei film horror.
    brrr….. che paura!

    1. Hai citato un ottimo horror, bellissima idea e grande ambientazione, credibili i protagonisti e soprattutto un’abbondante dose di cinica cattiveria e disperazione. Ne esiste anche un bruttissimo seguito, di cui mi sento di salvare solo i primi 10 minuti, il resto è una banale cavalcata nei territori del già visto. Il regista e lo sceneggiatore in passato avevano già lavorato insieme nel meraviglioso Hard Candy, un film con Ellen Paige sul tema della pedofilia in rete. Non un horror, ma un thriller in stile “gioco tra gatto e topo”…
      Io penso che se si riesce a sopportarne la visione, gli horror siano rimasti gli ultimi baluardi della sperimentazione e della voglia di osare e raccontare qualcosa di nuovo.
      A presto.

  3. Infatti mi chiedevo proprio se valesse la pena vedere il seguito….
    Ho visto che il regista ha fatto quel film dal tema spinoso: pedofilia. Diciamo che lì non arrivo: con l’horror posso farmi coraggio, con un film sulla pedofila mi viene il vomito e basta; anche se mi sembra di aver capito che tratta di un meccanismo al contrario.
    Ciao

  4. Salve…
    premetto subito che non sono d’accordo…
    io sono un tipo che guarda molto l’aspetto psicologico dei personaggi, poichè la psiche umana è e deve essere sempre la stessa sia che si tratti di un film fantascientico, horror o drammatico.
    Due “cosine” non mi sono piaciute di questo film:
    1) Trama troppo semplice, e non spiega nulla – Cosa sono questa specie di Gollum? Da dove vengono? Perchè esistono?
    2) La psicologia dei personaggi (appunto), io posso capire che in punto di morte uno pensi:”Non ho nulla da perdere! Basta aver paura!”, e da li esca lo spirito di sopravvivenza, ma non mi pare possibile che diventino delle macchine da guerra, diventando delle Lara Croft in persona (parlo soprattutto della protagonista Sarah).

    E poi il finale!
    Allora, posso capire che ha sbagliato, ma come fai a lasciare morire la tua amica? Dopo avergli ferito una gamba tra l’altro! Capisco quello che c’è stato in passato, ma io non potrei mai uccidere un mio amico perchè è andato a letto con la mia ragazza!

    Psicologia sballata! Va bene che la situazione era quello che era!, sottopressione può succedere di tutto, ma passare da una donna con una psiche fragile (a causa della morte del marito) ad una fredda e spietata macchina da guerra, in un solo giorno, mi sembra molto surreale!

    Si salvano solo le ambientazioni che danno un senso di claustrofobia, e questi mostri ben fatti.
    Per il resto non fa paura (solo la scena in cui compare il primo mostro, ma è la classica scena che c’è in tutti i film horror), e per un’ora non succede nulla! va bene mezz’ora, ma poi uno si annoia.

    Un bel 4 e un saluto!

  5. Ho visto questo film al cinema e da non amante del genere mi è piaciuto fino all’arrivo dei non so come chiamarli “presenze” “padroni di casa”.
    Secondo me le protagoniste agganciano i tipici rapporti tra donne rivelandosi piano piano e rivelando anche segreti inconfessabili, tra cui l’inganno, la fiducia mal riposta in tanti sensi, il tradimento, la rivelazione.
    Ecco l’ho trovato talmente denso di cose su cui lavorare che l’intevento degli “indefiniti”, mi ha fatto solo pensare ad un escamotage per attirare il pubblico amante del genere. Comunque da vedere anzi mi piacerebbe rivederlo…

  6. Personalmente ho trovato geniale, furibondo e scatenante l’irrompere delle creature, una svolta narrativa buia come una notte senza stelle.
    Da vedere e rivedere.

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