THE GREEN HORNET: Il cinema dei Supereroi e l’eroe molto poco super

La cosa interessante di un film come Green Hornet è che il Calabrone Verde, eroe della vicenda, entra in scena solo negli ultimi minuti del film.

Per una buona ora e mezza infatti, Seth Rogen gioca a fare l’eroe, senza averne la vocazione, la preparazione e la determinazione. Svogliatamente più interessato a giocare, a farsi notare e a fare marachelle insieme all’amico/compagno Kato, Green Hornet non accetta mai veramente il ruolo che gli spetterebbe di diritto, ma proprio come un bambino impegnato ad interpretare una parte, ora ne accetta le conseguenze ed ora fugge a gambe levate.

Solo nella parte finale quindi, l’eroe diventerà tale, accettando fino in fondo le responsabilità che il suo ruolo gli impone, lasciando da parte le velleità da prima donna e la voglia di pubblicità, i capricci infantili e le mai risolte incomprensioni paterne. In una parola, Hornet finalmente cresce.

Questa bella distonia terribilmente umana, rende estremamente reale il nostro eroe, ricordando molto da vicino quel Kick-Ass che ci ha tanto entusiasmato qualche mese fa. Se Seth Rogen è un Calabrone simpatico e pasticcione, perfetto esempio di eroe molto poco super, d’altro canto il Kato di Jay Chou è fenomenale nel sottolineare l’evidente disparità esistente tra il ruolo ingiustamente principale dell’eroe e quello sottovalutato della suo eterno partner. Christoph Waltz è infine un villain abbastanza convincente e sotto traccia si nota chiaramente quanto in realtà l’attore si sia divertito a dar sfogo a tutta la sua gigioneria.

Dopo un percorso artistico piuttosto lineare e votato ad una personalissima poetica, Michel Gondry (Se mi lasci ti cancello, Be kind rewind) firma una pellicola apparentemente poco ispirata, ma che a saper ben guardare affronta il mondo dei supereroi in maniera abbastanza inedita e disincantata, evitando le classiche trappole a base di mistica da bancarella e mitologia spicciola.

Green Hornet è così, una pellicola disfunzionale e divertente, scontata eppure chiassosamente innocente, antica e conteporaneamente modernissima, un pò come il suo protagonista, un pò come il pubblico a cui dichiaratamente si rivolge.

Non è detto che sia un male, una volta accettate le regole del gioco.

VOTO
Se avete da 00 a 13 anni: Bello, 7,5
Se avete da 13 a 20 anni: Molto bello, 8
Se avete da 20 a 30 anni: Carino, 7
Se avete da 30 a 40 anni: Divertente, 6,5
Se avete da 40 anni in su: Non male, 6

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